Economia e finanza

Dalla Cina la prima criptovaluta di stato

È tutto pronto per ampliare il test della prima valuta digitale promossa da una Banca centrale, quella della Repubblica Popolare Cinese. L’annuncio è arrivato dal Ministero del Commercio di Pechino che ha precisato che la nuova moneta di pagamento elettronico rientra in un programma pilota che abbraccerà le Regioni più prospere della Cina.

La sperimentazione della nuova moneta digitale avverrà in quattro provincie nello specifico sono: Pechino, Tjanjiin, Hebei, Guangdong, Hong Kong e Macao.  Il programma dovrebbe essere ultimato entro la fine del 2020, in modo che tutto sia pronto per le Olimpiadi invernali del 2022 che si terranno a Pechino e su cui la Cina conta molto per rafforzare la propria leadership nel sistema dei servizi digitali a livello mondiale. Dall’inizio dell’anno il titolo ha guadagnato circa il 120%.

La Banca Centrale cinese non è l’unico istituto monetario che ha in programma il lancio di una propria criptovaluta. In base a un sondaggio condotto dalla Bank of International Settlement almeno altre 50 Banche Centrali stanno lavorando per produrre una propria moneta virtuale, BCE inclusa.

Alcuni esperti del settore mettono in luce come queste monete digitalinon verrebbero gestita su una blockchain decentralizzata ma su una rete che le stesse Banche Centrali controllano. Questo significherebbe che tutti i movimenti finanziari potrebbero essere monitorati e nel caso bloccati. A questo punto la nuova criptovaluta diverrebbe semplicemente un’alternativa alle monete già esistenti, ma sempre nell’ambito della sovranità monetaria esercitata da un istituto centrale.

Alcuni esperti del mondo economico monetario fanno un riferimento notevole, come dopo l’annuncio della pandemia mondiale, partita dalla Cina, proprio in Cina nasce la prima moneta virtuale proprio dalla banca centrale Cinese, coincidenza o organizzazione, un vero dilemma.