Antichi saporiMedioevo

Il coniglio porchettato

Dal cinquecento ai nostri giorni

La cucina del medioevo era un esubero di gusti, di intingoli assurdi, pietanze piene di calorie, ma un eccellente piatto ci arriva con gusto, il coniglio porchettato. Un eccellenza per i nostri palati, un enfasi di gusti combinati con maestria.

Come si prepara?

Prendiamo un coniglio e lo puliamo delle interiore, lo laviamo con cura e lo asciughiamo. In una ciotola prepariamo il ripieno che andrà all’interno del coniglio, mettiamo prugna secca senza osso, uva sultanina, pinoli, fette di arancia, cubetti di pancetta, alloro, rosmarino, aglio e vino rosso porposo. Lasciate il composto macerare un ora. Una volta macerato, scolate il vino e mettete il composto all’interno del coniglio, avvolgete il coniglio con pancetta, ne tagliata troppo fine ne tagliata troppo erta, e legate tutto con lo spago da cucina. In un recipiente mette olio di oliva, sale, pepe nero, aglio intero schiacciato, rosmarino ed una goccia di aceto. Adesso il coniglio lo potete cuocere al forno o al camino. Al camico sarebbe l’ideale, infatti preparate una bella brace, legate il coniglio ad uni spiego e mana mano giratelo, e spesso bagnate il coniglio con l’intingolo. Girate e bagnate spesso fino a quando non sarà tutto dorato. Al forno, mettete dell’olio in una teglia e mettete il coniglio, giratelo spesso e bagnatelo con l’intingolo, fino ad avere una bella doratura e croccantezza.

Portate a tavola su una base di legno, senza lo spago…

Buon appetito!