Una figura piuttosto poliedrica quella di Don Nicola Tommasini , capace di trovarsi a suo agio con tutti, con i piccoli e con grandi ,con i semplici e con i dotti,nota,poi,la sua specificità nell’ambito dell’ antropologia filosofica e Culturale dove ha conseguiti più premi letterali. Con quell’ acume intellettuale e con la vasta cultura che gli sono propri, l’autore nella prima parte di questo scritto di cui diamo qui in anteprima qualche notizia, pone l’attenzione su una lettura di quanto si è verificato nella storia negli ultimi cinquant’anni.
Fra le correnti culturali che più vi hanno inciso, per Don Nicola si trova quanto Lyotard ha denominato “post moderno” su cui lo stesso Don Nicola a Suo tempo ha pubblicato due suoi libri e che nel nuovo saggio non esita a dire che esso è ormai al suo capolinea, anche se ha lasciato aperto alcune dei suoi problemi, es. il relativismo con il quale le stesse religioni devono ancora incontrarsi se non vogliono rischiare forme di ideologismo.
Molto vasto, e da non pochi punti di vista, radicale è stato il mutamento subito nel nostro tempo i diversi ambiti di vita da quello storico a quello politico, da quello tecnico-scientifico e agli stessi stili di vita: in America di visione e superamento di esse (U.S.A Cuba…), in Europa (est-ovest muro di Berlino…).
E’ crollato pure il mondo delle ideologie e quanto di umano in essa era finito, come l’aggregarsi in un quadro storico e politico (U.S.A, Europa, Cina, etc.).
E’ cambiato di molto il quadro della vita sociale dove il rapporto dei gruppi non è movimentato più secondo la dialettica delle classi (classismo, interclassismo, liberalesimo etc.); e dove sono emerse altre realtà, come il globalismo, l’escluso.
Lo scenario politico presenta uno squallore senza precedenti, un tempo la politica: era un po’ la tensione per la difesa di interessi comuni, oggi, al contrario si è trasformata in un occasione per l’assalto alla dirigenza del potere dove è resa facile la corruzione e dove non si esita, per una eventuale immunità, di far uso del tentativo di ricorso a leggi “ad personam”.
Senza dubbio un marcato segno del mutamento del tempo si è avuto nell’ambito tecnico-scientifico che ha quasi mutato le categorie del tempo e dello spazio, una volta abituali abitazione dell’uomo e misura delle sue relazioni, riducendo l’intero universo ad un villaggio globale e il tempo quasi ad un” ad una vertigine del tempo reale.
E le religioni? La religione di un tempo sembrava aver prediletto come via alla sopravvivenza come via alla propria sopravvivenza al bisogno di costituirsi quasi un “ Horatius conclusus” con la categoria del potere a sostegno di una sua “ societas perfecta”. Il nuovo della storia del nostro tempo arreso frustrate queste forme non autentiche delle religione e costringendola a rientrare nel più autentico di se, dove potrà scoprirsi come forza .
insostituibile di natura, destinata per se, assieme alla Ragione umana anche essa talora chiusa in schemi di sistemi filosofici e ideologici ,forza insostituibile valida per superare quando c’è di natura e farsi così creatore di storia.
Nella seconda e terza parte del saggio Don Nicola, esperto conoscitore di filosofie e religioni si sta provando a darci le ragioni della Ragione e della fede, valide, quando essi si muovono nella dialettica dell’autentico a salvare l’uomo da qualsiasi devianza in cui può essere stato spinto da eventuali ambiguità che accompagnano il suo muoversi .