Come ogni figlio è depositario del nome intemerato tramandatogli dal padre, così la Nobiltà è fiera e gelosa custode di ogni sua familiare tradizione: del nome, dei titoli, degli stemmi, come dei suoi spirituali privilegi e di tutte le sue gloriose reliquie, simbolo e patrimonio della schiatta.
Nessuno può negare che la Storia sia stata edificata intorno alle imprese dei nostri grandi antenati, e che in virtù del blasone sia stata conservata e tramandata. Forse per queste circostanze, presso i popoli di squisita tradizione cavalleresca, l’arte del blasone era tenuta in altissimo onore e proclamata “la scienza della gloria”, così come fu chiamata dai nostri avi “Nobilissima armorum scientia”.
Inutilmente, uno spirito disdegnoso può rigettare la ricordanza delle età che furono. Se la nostra ragione, formata alla scuola di novelle idee, trova nel passato un ribollir di torbide passioni, l’immaginazione torna però a compiacersi dei prodi e dei paladini, si commuove alla virtù del coraggio nel tumultuoso fragor delle armi, partecipa al fervore religioso dei martiri e all’eroismo dei lontani Crociati, commemora i fasti dell’antica cavalleria, rievoca la poesia delle giostre e dei torneamenti, palestre di ardimento e di destrezza che oggi, forse, si vuole vanamente imitare.
La Nobiltà non è mai caduta dal suo secolare splendore, e non cessa di esercitare il suo prestigio sui popoli. Questi non ritrovano più in essa autocratici sovrani, ma eleganti costumi, per arte scienza e amore, che ingentiliscono la vita propria e della nazione; riscoprono caste che da sempre sanno porre mente e cuore, tradizioni e cultura, al servizio delle loro comunità, rispondendo con ardimento quando la Patria è duramente colpita. Eroiche in guerra, severe in pace.
L’aristocrazia del sangue è una forza alla pari del censo e dell’ingegno. Comunque volgano i tempi, non sarà mai senza efficacia un chiaro nome degnamente portato; così per le famiglie come per gli individui e le istituzioni, che riprendono dal passato nobiltà di origini e dignità di vita.