Negli anni passati si parla spesso di diritti civili e le persone si dividono sulla questione. Credo sia un argomento molto delicato che non dovrebbe essere trattato con la superficialità e, a volte, anche l’ignoranza di chi lo affronta.
Uno sguardo ai tanto chiacchierati DICO.
Cominciamo considerando che l’Italia è tra i Paesi occidentali più arretrati in materia; le nostre restrizioni su questo campo sono fortissime, anzi, praticamente lo Stato Italiano non riconosce nulla al di fuori di ciò che è stato sancito dal matrimonio.
Un passato Governo disegnò un decreto legge, bloccato da varie spinte intellettuali, sociali e politiche, che di fatto riconosceva un nucleo famigliare anche al di fuori del matrimonio, tramite i tanto discussi DICO. Questi DICO, furono ideati sulla base di quel che aveva fatto il governo francese istituendo i PAX.
Il disegno di legge era finalizzato al riconoscimento giuridico alle “convivenze” che sarebbero risultate iscritte nei registri anagrafici di ogni comune, con il conseguente riconoscimento di taluni diritti e doveri a seconda della rispettiva durata della convivenza, che dopo tre anni dava il riconoscimento dei diritti e delle tutele del lavoro e dopo nove i diritti di successione.
Tutto ciò, significa che, con questo disegno di legge si voleva riconoscere nel nostro ordinamento giuridico determinati diritti e doveri discendenti da rapporti di convivenza.
Nel merito, si voleva dare l’accesso a tutto il sistema sociale dello Stato a nuclei, eterosessuali e omosessuali, che di fatto si comportano come un’altra famiglia che ha sancito quello status quo con il matrimonio. E qundi, dar l’opportunità di avere assegni di sostentamento per il fatto che uno dei due non lavori, dare accesso alla verersibilità per il partner in caso di decesso di una persona che ha avuto diritto alla pensione; inoltre si sarebbero acquisiti diritti non strettamente economici ma giusti dal punto di vista etico, in materia di salute e molti altri diritti che hanno comunemente due coniugi legalmente sposati.
Spesso si ritiene che i DICO avrebbero rovinato la famiglia nella sua architettura tradizionale, credo sia un’opinione egoistica e retrogata. Penso più semplicemente che i DICO erano un ottima possibilità per equiparare i diritti e doveri di chi di fatto viveva come una qualsiasi altra famiglia.